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Tutorial: scolpire il gesso. Tecnica base

Incidere il gesso per adattarlo ai nostri usi modellistici è meno difficile di quanto sembra facendo le dovute premesse.
Innanzitutto il materiale base.
Per fare questo lavoro il gesso da usare è il "GESSO ALABASTRINO", che è di facile reperibilità (magazzini edili o centri per il fai da te). L'unico difetto è che tende a fare le bolle se mischiano male, e rimane comunque piuttosto fragile soprattutto su spessori inferiori ai 5 mm.
Nelle formelle che si vedono in queste foto ho usato una miscela: 50% diplast (gesso sintetico) - 50% gesso alabastrino - bl60 (è una resina additiva per gessi che li rende più compatti e limitano l'usura superficiale). Sono marroni solo perchè ho aggiunto pigmenti al composto, altrimenti il bianco perfetto del gesso li avrebbe resi impossibili da fotografare.




Per le formelle lisce, io parto da un master, questo mi garantisce: misure certe per le formelle ottenute (sono per la cronaca da 1 pollice, 1*2, 2*2; 2*3). Ovviamente si piò fare anche diversamente, basta avere un contenitore in cui colare il gesso e aspettare che si asciughi (in passato l'ho fatto con i LEGO per esempio)


Ecco fotografati gli strumenti: in pratica sono una punta da compasso montata sul trapanino a mano, dei cutter, uno spazzolino da denti e uno spazzola con denti in ferro, una squadra da falegname.


Al fine di evitare storture segno le formelle a matita usando la squadra, ne ho sengate due per comodità. Faccio solo le linee di tendenza orizzontali.


 
Di solito procedo avendo disegnato in precedenza un bozzetto, ma ovviamente non è necessario io stesso non lo seguo poi molto.


Segno dunque i contorni di ogni pietra (sottolineo ogni) con la matita.


E poi con la punta di compasso incido le linee che precedentemente tracciate. L'incisione va fatta pietra per pietra, e non semplicemente sulle righe, ogni pietra ha una sua forma, altrimenti gli angoli vengo assolutamente innaturali. L'inclinazione della punta è fondamentale: se voglio bordi netti deve stare diritta, se voglio bordi con aspetto antico e usurato la inclino verso l'interno della pietra e questi vengono smussati.
Alla fine dell'operazione, o durante la stessa lo spazzolino da denti serve per pulire per bene.


E' arrivato il turno dei cutter: non incido le pietre, ma ne scavo alcune, in modo che rientrino rispetto alle altre. L'operazione consiste nel raschiare una pietra e "consumarla", raschio un pochino, spazzolino, raschio, finchè sono soddisfatto. Evidentemente i contorni tracciati prima con la punta vanno rifatti.


ecco la formella con i mattoni incavati

IMPORTANTE: questo tipo di lavoro piò essere fatto in più stadi di asciugatura. Il gesso si può sformare dopo circa 30 minuti, ma se lo lavorate subito vi rendete conto che si impasta. Si può lavorare lo stesso, lo si incide: ma ogni passaggio si spazzolino righerà la superficie: se è un effetto voluto è lo stadio ideale per lavorare, ma se state facendo intonaci non va affatto bene!

L'operazione delle foto seguenti è fatta con formelle asciugare circa 24 ore (eh no, non è ancora asciutta al 100%, ne servono almeno altre 24). Dunque il gesso non si impasta se inciso, non viene segnato dallo spazzolino, ma si impasta lievemente se spazzolato con la spazzola di ferro. Volendo avrei potuto incidere tutto, fare gli incavi, sospendere tutto 1 giorno e spazzolare successivamente.
Se fate formelle di gesso alabastrino puro, l'uso della spazzola in ferro è rischioso: la sfarinatura superficiale è molto alta, e probabilmente lo stesso lavoro lo potete fare con uno spazzolino da denti duro.




Questa qui sopra è la formella alla prima spazzolatura (spazzola di ferro).
Ccome vedete la spazzolatura non è omogenea, cerco si coprire tutte le direzioni (albo basso e viceversa, destra sinistra e viceversa, obbliquo etc. )
Dopo questa fase, serve pulire con lo spazzolino e reincidere, e ridefinire le pietre incise precedentemente.
Alterno fasi si spazzolatura (più localizzate) a fasi di incisione sia con il punteruolo che con il cutter (per fare un aspetto molto irregolare semplicemente gratto il gesso attorno ai solchi delle spazzole).
 - L'importante in questa fase è: non grattare troppo ma procedere per fasi successive (a togliere si è sempre in tempo, ad aggiungere sarebbe alquanto problematico).
 - girare e rigirare la formella mentre la si lavora, alcune cose che vanno bene viste da un angolazione, sono da sistemare in un altra.

Il finale di queste fasi ripetute è questo qui:


Non finisco mai una formalla in un solo colpo. Di solito, ne lavoro alcune in parallelo, e le riprendo in più stadi, per affinarla un pochino finchè a mio gusto è adatta. Per esempio in questo caso c'è una pietra (fila in basso la penultima in fondo) che ha una texture troppo marcata, è da rifinire meglio.

Aggionrnamento del giorno dopo: a gesso asciutto leggera inchiostratura e drybrush

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